Risolvere il mistero del bene e del male è un'ardua impresa, che conduce solo a ipotizzare su quanto già avvenuto. Se una prima analisi è stata condotta dagli esordi e ha riguardato l'emblema della creazione e quindi la ribellione di Adamo ed Eva, dovuta all'astuzia del serpente; questa volta ci soffermeremo su un avvenimento culminante, quale la turpissima morte di Cristo. Questo momento, che vede quest'uomo crocifisso, designa la sua pienezza nella croce, il culmine della sua rivelazione. La passione di Cristo è uno degli eventi biografici più descritto, in quanto tramite questo gesto epocale, Egli ha dato l'ennesima prova vivente di ciò in cui crediamo. Cristo si è fatto carico delle sofferenze dell'umanità per condividere, e quasi sostituire i mali che ci opprimono; ma la sua, oltre ad essere una morte disumana, è considerata una morte di croce. Questa croce simboleggia uno strumento di dolore e vergogna da un lato, ma dall'altro aumenta la considerazione riposta nei suoi confronti. Infatti, nonostante la sua immagine venga screditata dagli animi maligni, si noti la sua collocazione tra i due ladroni, Cristo resta un personaggio di un certo livello, probabilmente temuto, accusato persino di un delitto non commesso.