Immagine votiva fra le più diffuse del Santo |
Anche questa settimana, e più precisamente mercoledì 25, ci
siamo dati appuntamento in Cappella Universitaria per un incontro di dialogo e
di conoscenza. Il protagonista di uno degli ultimi incontri dell’anno
federativo è stato il nostro santo patrono: San Francesco di Paola. L’incontro
è stato voluto anche per il ricorrere del sesto centenario della nascita (1416)
che tutta la Calabria sta celebrando unitamente al Giubileo della Misericordia.
A curare la presentazione Power Point siamo stati io e la collega più esperta
fucina Jessica Bagalà.
La prima slide non poteva che essere una preghiera per
chiedere l’intercessione di San Francesco. Si è poi passati alla vita del santo
taumaturgo, segnata già nei primi attimi da eventi prodigiosi. In virtù della
sua nascita (i suoi genitori tentavano da più di 10 anni di avere figli e
stavano diventando vecchi) e di una miracolosa guarigione, entrambe per
intercessione di San Francesco d’Assisi di cui portava il nome, Francesco da
Paola venne subito indirizzato alla vita religiosa, nella quale dimostrò grande
applicazione che oggi giudicheremmo ai limiti dell’austerità e attenzione verso
gli altri. Cercando la sua vocazione decise di ritirarsi a vita eremitica,
suscitando lo stupore e l’ammirazione dapprima dei suoi compaesani e poi di
tutta la Calabria, raccogliendo attorno a se un numero sempre crescente di
giovani desiderosi di intraprendere il suo stesso cammino. La fama si diffuse a
macchia d’olio anche in virtù dei numerosi miracoli e delle profezie operate
dall’eremita paolano.