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sabato 28 maggio 2016

San Francesco di Paola a seicento anni dalla nascita

Immagine votiva fra le più diffuse del Santo
Anche questa settimana, e più precisamente mercoledì 25, ci siamo dati appuntamento in Cappella Universitaria per un incontro di dialogo e di conoscenza. Il protagonista di uno degli ultimi incontri dell’anno federativo è stato il nostro santo patrono: San Francesco di Paola. L’incontro è stato voluto anche per il ricorrere del sesto centenario della nascita (1416) che tutta la Calabria sta celebrando unitamente al Giubileo della Misericordia. 
A curare la presentazione Power Point siamo stati io e la collega più esperta fucina Jessica Bagalà.
La prima slide non poteva che essere una preghiera per chiedere l’intercessione di San Francesco. Si è poi passati alla vita del santo taumaturgo, segnata già nei primi attimi da eventi prodigiosi. In virtù della sua nascita (i suoi genitori tentavano da più di 10 anni di avere figli e stavano diventando vecchi) e di una miracolosa guarigione, entrambe per intercessione di San Francesco d’Assisi di cui portava il nome, Francesco da Paola venne subito indirizzato alla vita religiosa, nella quale dimostrò grande applicazione che oggi giudicheremmo ai limiti dell’austerità e attenzione verso gli altri. Cercando la sua vocazione decise di ritirarsi a vita eremitica, suscitando lo stupore e l’ammirazione dapprima dei suoi compaesani e poi di tutta la Calabria, raccogliendo attorno a se un numero sempre crescente di giovani desiderosi di intraprendere il suo stesso cammino. La fama si diffuse a macchia d’olio anche in virtù dei numerosi miracoli e delle profezie operate dall’eremita paolano. 


I miracoli più famosi sono certamente l’attraversamento dello stretto sul proprio mantello, evento che viene più spesso rappresentato nell’arte, e lo sgorgare al santuario di Paola dell’acqua della “Cucchiarella”. Vista la celebrità dell’attraversamento dello stretto Pio XII decise di proclamare il Santo “Celeste Patrono dei Marittimi d' Italia”, titolo che è accompagnato dall’altrettanto importante “Celeste Patrono presso Dio della Calabria” stabilito dal “Papa buono” Giovanni XXIII il 22 Giugno 1962.
Con la propria vita contemplativa San Francesco è ritenuto un riformatore della Chiesa. L’eredità più importante è l’ordine dei minimi che dopo la prima approvazione del 1470 conobbe uno sviluppo impensabile anche in altre parti d’Europa come la Francia. Qui Francesco venne chiamato dal moribondo Re Luigi XI speranzoso di guarigione e vi rimase fino alla propria morte avvenuta il 2 Aprile 1507. 
Il Santuario di Paola
La canonizzazione avvenne il 1° maggio 1519, straordinaria anche per il poco tempo passato dalla nascita al cielo. Dal momento che il 2 aprile è molto spesso in periodo quaresimale a Paola ed in tutta la regione si è soliti celebrare la festa come anniversario della canonizzazione dal 1° al 4 maggio. Curioso è il fatto di prolungare la festa fino al quarto giorno: ciò avviene perché all’epoca la notizia della canonizzazione giunse a Paola il 4 maggio e fu solo allora che i concittadini poterono esprime la loro gioia e gratitudine a Dio!


Il motto "Charitas" rappresentato su scudo
La presentazione è passata poi su altri aspetti particolari come il motto Charitas che accompagna sempre San Francesco e che la tradizione afferma essergli stato consegnato direttamente da Dio per mezzo dell’arcangelo Michele e la regola dei minimi che, oltre ai 3 voti francescani di povertà, castità ed obbedienza ne hanno un quarto di vita quaresimale perfetta e perpetua che consiste nell’astenersi dalle carni ed altri alimenti di origine animale per tutto l’anno. 
L’incontro è stato partecipato dai fucini che hanno espresso le loro domande di curiosità ed hanno raccontato anche le proprie conoscenze sui miracoli, sul santuario di Paola e sulle varie chiese dedicate a San Francesco in Italia.



Francesco Tripaldi



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